La fatale attrazione del male e la diabolica doppiezza della natura umana: sono questi i temi, cari a Stevenson, magistralmente orchestrati nel Master di Ballantrae, pubblicato nel 1889. Romanzo notturno, a tratti macabro, è la storia dell'odio implacabile che divide i fratelli Durisdeer. James, il primogenito che perde il titolo di signore di Ballantrae per le sue scapestrate imprese di rinnegato, è un uomo d'azione: spavaldo e affascinante, ma anche malvagio e satanico, incarna nel romanzo il male assoluto. Henry, il cadetto che eredita titolo e tenuta, nasconde sotto l'apparente solidità di uomo rispettabile una volontà debole paralizzata dal fatalismo. Per tutta la vita è costretto a misurarsi col suo irriducibile antagonista che, dato più volte per disperso, fra guerre dinastiche, scorribande corsare e avventurosi viaggi nelle Indie e in America, ricompare puntuale come un incubo persecutore e crudele. A poco a poco, il mite Henry viene contagiato dalla malignità del fratello rivale, in una inesorabile metamorfosi che lo condurrà alla follia e alla morte. Introduzione di Francesco Binni.