Esposto dalla mattina alla sera al sole, al vento o alla pioggia, comprando e vendendo onestamente libri, avevo creduto fino a questo momento che esercitare questo commercio fosse un mio diritto. Ora vengo a sapere dal signor Prefetto Delavau che si tratta invece di un favore dell'autorità, il che mi sorprende e mi sconcerta alquanto, poiché io stesso ho letto e venduto più e più volte un libriccino di cui forse avete sentito parlare, intitolato: Carta costituzionale. 31 ottobre 1822. Di fronte all'ordine del prefetto di Parigi di ritirare dai banchi dei librai ogni opera contraria alle leggi e lesiva della morale, un anonimo bouquiniste, dietro il quale si nascondeva Stendhal, scrive al «Courrier Français» per dire che, Carta costituzionale alla mano, le uniche opere deleterie sono quelle che rimangono invendute. Con testo francese a fronte.