Carmela Minino è una ballerina di terza fila al teatro San Carlo. Non particolarmente bella, né aggraziata, vive di riflesso la belle époque di Napoli dove sciantose, alta società e giornalisti affollano i caffè concerto più alla moda, sognando agi e allori che la vita pare non averle riservato. In un'epoca in cui le ballerine sono dive venerate, Minino soffre stenti e privazioni in una camera ammobiliata alla Pignasecca, vicino ai Quartieri Spagnoli, esposta ai pettegolezzi e alle chiacchiere dei vicini, nonostante la sua profonda religiosità e la sua specchiata onestà. Canzonata dalle sue colleghe perché nubile, finisce col cedere alle lusinghe di un uomo che non ama solo perché sembra genuinamente interessato a lei, prima di dimostrarsi un approfittatore. Compromessa, consumata dalla crudeltà del palcoscenico e senza sbocchi, Carmela rimane sola, incapace persino di immaginare una vita migliore.