Marcel Schwob scoprì negli atti di un processo del 1455 i rapporti del linguaggio poetico di François Villon con il gergo segreto dei Coquillards, e ricostruì le complicità del poète maudit, dalla vita disordinata ed errabonda, nelle imprese della banda criminale. La biografia fu scritta nel 1891, in parallelo con i racconti della prima raccolta Cuore doppio che imposero lo scrittore sulla scena letteraria parigina. Schwob era affascinato dalla figura di ribelle e dall'esistenza misteriosa di Villon, ladro, omicida, arrestato più volte, condannato alla forca, del quale non si hanno più notizie dopo il bando da Parigi a trent'anni nel 1463 né si conosce la data e il luogo della morte. In lui ritrovò le tentazioni proibite della malavita e dell'erranza che rappresentava nei suoi racconti. L'altro testo del volume, "La tragica storia di Amleto", rintraccia nella tradizione orale del folklore popolare bretone le origini antiche del personaggio e del mito, anteriori all'opera di Shakespeare. Il saggio uscì come Prefazione alla traduzione di Schwob dell'"Amleto" interpretato nel 1899 a Parigi da Sarah Bernhardt nel ruolo del protagonista.