Libro errabondo nei fatti e nello stile, eccessivo, in forma di lettere, il viaggiatore del titolo è l'autrice stessa (sotto mentite spoglie maschili), in continuo movimento fra l'esperienza e il suo riflesso trasferito sul foglio. Il viaggiatore, di piccola statura (come l'autrice), ma instancabile, attraversa il Veneto e Venezia, crisi personali e storiche, lo spleen, il paesaggio, i ricordi. Composto fra un romanzo e l'altro sotto l'imperativo del Dubbio, libro "sragionato", fu costruito impetuosamente in un periodo difficile, come riferisce la Sand nella sua lucida prefazione. Liszt, la fisiognomica di Lavater, Musset, la religione, il caso, la botanica, la letteratura, il mistero, le riflessioni sugli argomenti più disparati e inaspettati (scardinare le vecchie forme del teatro musicale), sono parte del contenuto di questo grande frammento impossibile da riassumere. Con il saggio introduttivo «Il viaggiatore e la viaggiatrice» di Marco Catucci.