Interessati solo alla ricchezza e al possesso della terra, i membri dell'antica famiglia aristocratica dei Golovlëv trascorrono vuote esistenze tra ozio, lussuria, gioco d'azzardo e alcolismo, sacrificando alla propria avidità ciò che di più sacro esiste: i legami familiari, la pietà filiale, l'amore genitoriale. Finiscono così travolti in un oscuro dramma nel quale ogni affetto si tramuta in un odio feroce e distruttivo degno di una tragedia shakespeariana. Ispirato alla vicenda personale dello scrittore, "I signori Golovlëv" (1880) è un grandioso affresco, a tinte cupe, della nobiltà di provincia russa all'indomani delle riforme del 1861.