Nella cornice di un boudoir aristocratico, l'inesperta Eugénie, appena quindicenne, viene iniziata ai segreti della vita libertina dalla navigata Madame de Saint-Ange, aiutata da tre comprimari: il cavaliere di Mirvel, suo fratello, l'amico Dolmancé e il giardiniere Augustin. In un gioco perverso di seduzioni fisiche e intellettuali, la scoperta della verità sulla condizione dell'uomo si accompagna alla liberazione dei corpi dai vincoli di una morale repressiva, e il vizio e la crudeltà sono esaltati come forme di energia vitale proprie di una natura umana non ancora addomesticata dalla civiltà. Grandioso congegno narrativo e ideologico in cui convivono la didattica del piacere, la dissertazione filosofica e l'invettiva civile, "La filosofia nel boudoir" (1795) rappresenta il manifesto più compiuto ed estremo del pensiero di Sade