Dalla steppa siberiana all'asfalto di Parigi e Berlino, fra amori facili e amori impossibili: il romanzo del disincanto e dello smarrimento nell'aria di Weimar. «Io so soltanto che non è stata, come si dice, la 'inquietudine' a spingermi, ma al contrario - una assoluta quiete. Non ho nulla da perdere. Non sono né coraggioso né curioso di avventure. Un vento mi spinge, e non temo di andare a fondo» (Joseph Roth) «... abbandonatevi al corroborante piacere di ascoltare il più intelligente, il più leggero, il più penetrante racconto della Distruzione inventato tra le Due Guerre». (Alfredo Giuliani)