"Un amore di Swann" (1913) è una sorta di "romanzo nel romanzo": si inserisce come un lungo flash back nella prima delle sette parti diAlla ricerca del tempo perduto, rievocando la passione travolgente, dolorosa ed esclusiva di Charles Swann - alter ego dell'io narrante - per la bella Odette de Crécy, enigmatica demi-mondaine, sospesa tra pretese di raffinatezza e freddo opportunismo. Fine esteta, al tempo stesso seducente e sterile, Swann sposa Odette quando ormai non l'ama più. Maestro dell'introspezione psicologica, Proust disegna la parabola del loro tormentato rapporto dalla cieca infatuazione al graduale spegnimento, facendo di questo amore la storia paradigmatica di qualsiasi amore. Vero o presunto che sia, perché, come osserva il filosofo Ortega y Gasset, in questo excursus «c'è dentro di tutto: punti di sensualità calda, pigmenti paonazzi di sospetto, grigi di abitudine, chiari di stanchezza vitale. L'unica cosa che non c'è è l'amore».