Se è vero com'è vero che uno dei punti di forza del romanzo risiede nell'efficacia del suo titolo (divenuto negli anni una sorta di sigla della condizione umana all'interno del Novecento), la vicenda dell'«uno» Vitangelo Moscarda vale non tanto per il processo di sdoppiamento con Gengè che coinvolge il suo rapporto con la moglie Dida, quanto piuttosto per la convivenza in lui, da un lato, di un radicale annichilimento della sua personalità e della sua stessa umanità; e, dall'altro, della sua «frammentazione» nella moltitudine aperta di quella che sarà definita di lì a poco la società di massa. Introduzione Alberto Bertoni.