Dopo il successo, travolgente quanto inatteso, di un romanzo, la scrittrice Silvia Roncella e suo marito Giustino Boggiòlo si trasferiscono da Taranto a Roma per entrare nel gran mondo letterario della capitale. Ma la conquista della fama e della ricchezza causerà la dissoluzione della coppia che, ben presto, comincia a vivere due vite parallele: schiva e introversa lei, spinta a scrivere da un impulso incontrollabile e quasi demoniaco; suo agente tuttofare lui, pronto anche a sfidare il ridicolo per il successo. Entrambi si trovano costretti, in modo tipicamente pirandelliano, a recitare una parte che determinerà la loro infelicità. Viene riprodotto in questo volume anche "Giustino Roncella nato Boggiòlo", rifacimento incompiuto del romanzo a firma dello stesso Pirandello. A Fabio Danelon si devono l'incisiva introduzione e l'apparato di note.