Don Marcantonio Ravì decide di far acquistare una ricca dote alla figlia Stellina facendola sposare ad un vecchio vedovo settantenne, Don Diego Alcozer. Il progetto del padre è chiaro: convinto che l'anziano marito non sopravvivrà a lungo, spera che Stellina divenga presto vedova ed erede di una grande fortuna; ad aspettarla solo qualche anno di sacrifici e poi ella, ancora giovane e con tutta la vita davanti, potrà sposare il suo spasimante Pepè Alletto, un giovanotto elegante e raffinato ma caduto in rovina, un po' sempliciotto, di cui è innamorata. Ma le cose non fileranno così lisce come il padre di Stellina sperava. La vicenda, come afferma il critico letterario Barberi Squarotti, vuole dimostrare l'imprevedibilità dei casi che governano la vita umana, davanti ai quali appare insensato progettare il futuro in modo razionale. Dal romanzo è stato tratto un film dall'omonimo titolo, diretto da Tonino Cervi nel 1982.