Il terzo romanzo di Pavese a vedere la luce nel 1943 è strettamente legato, nei temi e nello stile, agli esordi di "Il carcere" e "Paesi tuoi". Chi racconta la storia è un professore sulla trentina che rincontra a Torino l'amico Doro da tempo trasferitosi a Genova e ora desideroso di tornare al paese dove l'io narrante lo accompagnerà. La scorza taciturna di un dramma privato, le amare baldorie paesane, le donne tratteggiate come vibrazioni sono quelle del miglior Pavese.