Nella vicenda di Anguilla, che dopo la Liberazione fa ritorno dall'America nelle Langhe, s'intrecciano e si sovrappongono fino a confondersi passato e presente, storia pubblica e storia privata, narrazione e autobiografia. Il suo viaggio è prima di tutto - osserva Massimo Schilirò - un «pellegrinaggio sentimentale», un «rito»; ma il paese che Anguilla ritrova è un luogo diverso da quello che ha lasciato vent'anni prima: i noccioli della sua infanzia sono stati abbattuti, e la vecchia casa in cui è cresciuto è ora abitata da una famiglia che non è la sua. Su questo mutamento, doloroso e irreversibile, si misura il dramma del protagonista: è il dramma della perdita, dell'esclusione e della solitudine, di uno spaesamento e di una nostalgia che caricano la sua esperienza individuale di un significato cosmico e universale. Pubblicato nel 1950, "La luna e i falò" è l'ultimo e il più celebre romanzo di Cesare Pavese. Appendice critica di Federico Musardo.