Composta nell'arco di quasi un decennio e insignita del Premio Strega nel 1950, "La bella estate" è una raccolta di tre romanzi brevi che include, oltre al libro che dà il titolo all'opera, anche Il diavolo sulle colline e Tra donne sole. Non accomunati da un medesimo soggetto, e anzi autonomi al punto da essere stati a lungo proposti in volumi separati, i tre racconti tuttavia danno forma a un organismo unitario, in cui la città di Torino, continuamente evocata nei portici e nei caffè, negli atelier e negli studi d'artista, fa da sfondo alle vicende di Ginia e Amelia, di Gabriella e Poli, di Clelia e Rosetta - figure indimenticabili in cui turbinosamente convivono il desiderio e insieme l'esausta stanchezza di vivere. In un mondo in cui la conoscenza è portatrice di sofferenza, e la festa - la «bella estate» - non rappresenta, in fondo, altro che l'innocenza perduta e rimpianta, i personaggi di Pavese appaiono attoniti al cospetto del proprio corpo nudo, inermi di fronte all'esperienza sempre dolorosa dell'amore, soli nella ricerca della propria identità.