"Si resiste a star soli finché qualcuno soffre di non averci con sé, mentre la vera solitudine è una cella intollerabile." Attraverso la figura del protagonista, l'ingegnere Stefano, accusato di antifascismo e confinato a Brancaleone Calabro, Pavese rivive la sua personale esperienza del confino. La lentezza delle giornate e il contesto, così lontano da quello di provenienza, fanno apparire Brancaleone a tratti come un carcere, ma a tratti anche come un rifugio di intimo isolamento dal mondo.