In queste quindici novelle l'autore è teso a scoprire, nelle pieghe dell'umanità, gli aspetti contraddittori e perfino illogici, in situazioni spesso sul limite del paradossale. Un libro dedicato al vizio di vivere che mai si smette, nel partecipare attivamente a una commedia, posti tutti ugualmente su di un palco in cui si recita ciascuno la propria parte in modo non sempre convincente. Pubblicati per la prima volta da Treves nel 1912, i racconti sorprendono per attualità, e moderna sensibilità, graffianti, ironici, divertenti, perché irridono il perbenismo imperante nell'epoca (quelli che oggi sono il "familismo italiano" da una parte e il "politicamente corretto" dall'altra).