"Quelle signore" (1904) è un romanzo che suscitò sin dal suo primo apparire un forte scalpore, perché trattava in maniera schietta lo scabroso argomento della prostituzione organizzata, e per tal motivo fu accusato di «oltraggio al pudore» e di pornografia. Assolto dai processi di Parma e di Milano, divenne in breve tempo un successo editoriale senza pari in Italia, prima di allora, e fu tradotto in francese, tedesco, ungherese, spagnolo e russo. Si tratta di un diario scritto da una prostituta d'alto bordo, Marchetta, giovane donna cinica ma sensibile che, vivendo e lavorando in una rinomata casa di tolleranza milanese agli inizi del '900, descrive l'ambiente che la circonda e i tipi umani con i quali ha a che fare. Un romanzo - scritto per esser letto da chi avesse all'epoca la capacità di non fraintendere, e da chi, oggi, possiede quella della contestualizzazione storica - che offre un documento umano e sociale in cui è chiara la volontà, da parte dell'autore, di denunciare e di far sentire una voce ribelle e pietosa a favore di coloro che, per necessità, sono state costrette dalla società stessa alla degradazione. La presente edizione, curata da Enrico De Luca, offre il testo riveduto dall'autore negli anni '20 che contiene non poche interessanti varianti rispetto alle edizioni precedenti.