"Destino di una famiglia ucraina" di Ivan Nechuy-Levytsky è un capolavoro del realismo ucraino che esplora la vita nelle campagne ucraine dell'Ottocento, un periodo segnato da profondi cambiamenti sociali e culturali. Ambientato dopo l'abolizione della servitù della gleba, il romanzo segue le vicende della famiglia Kajdas, simbolo delle tensioni e delle aspirazioni di un popolo in cerca di identità. Al centro della storia c'è Omel'ko Kajdas, un contadino tradizionale la cui vita è segnata dalla religiosità e dall'alcolismo. I suoi figli, Karpo e Lavrin, rappresentano le nuove generazioni che lottano tra le aspettative familiari e i desideri personali. Le due nuore di Omel'ko, Motrja e Melaska, vivono sotto la costante pressione della suocera Kajdasycha, che cerca di mantenere le rigide tradizioni patriarcali. Il conflitto con Kajdasycha si manifesta in tensioni quotidiane, evidenziando le difficoltà delle donne nel trovare il loro posto in una società in evoluzione. Nechuy-Levytsky combina abilmente realismo e ironia, offrendo una narrazione ricca di dettagli vividi. Attraverso momenti di dramma e di umorismo, il romanzo affronta le difficoltà economiche, le pressioni sociali e le lotte di potere all'interno della famiglia, trasformando la storia della famiglia Kajdas in una metafora delle sfide più ampie che l'Ucraina ha affrontato nel preservare la propria identità culturale. "Destino di una famiglia ucraina" non è solo una storia locale, ma una riflessione universale sulla resilienza, sull'emancipazione e sulla ricerca di una nuova vita. Questo classico della letteratura ucraina rimane di grande attualità, invitando i lettori a immergersi in una narrazione che continua a parlare al cuore di chi lotta per la libertà e l'identità. Scritto tra il 1878 e il 1879, il romanzo ha acquisito nuova rilevanza oggi, nel contesto della crisi ucraina attuale, diventando un classico che invita a riflettere sulle relazioni familiari e sulla resilienza di un popolo in evoluzione.