Il 14 giugno 1940, le truppe tedesche entrano a Parigi e sfilano vittoriose sugli Champs Elysées. Pochi giorni dopo, in occasione del solstizio d'estate, il vessillo con la croce uncinata sventola su Notre-Dame. Come per incanto, la festività pagana torna ad assumere un potente significato ancestrale. Agli occhi di Henry de Montherlant, atterrito dalla sconfitta francese e abbagliato dalla potenza germanica, il trionfo "astronomico" del sole rappresenta la rivincita della "ruota solare" sulla Croce. La spiritualità indoeuropea - improvvisamente - sembra prevalere sulla cristianità, per mano di un popolo "al quale spetta ora il compito di distruggere la morale borghese ed ecclesiastica dalle rive dell'Atlantico fino ai più lontani confini della Russia". Nella luce sfolgorante del solstizio di giugno, anche il tragico destino di una patria umiliata pare confondersi in una misteriosa corrispondenza di segni cosmici ed eventi umani. È questo lo sfondo di un classico che è stato definito - a ragione - "il più discusso libro della letteratura della Collaborazione".