Destinato a un volume promozionale per il turismo delle Cascate del Niagara (1893), il Diario di Adamo fu scritto in un efficace stile ironico e surreale, e fingeva che il Giardino dell'Eden fosse un'ampia tenuta localizzata in quei luoghi. Il racconto riscosse subito un enorme successo, tanto da venir presto ripubblicato come opera a sé in un'originale formula editoriale: ogni pagina di testo era intercalata a una pagina di "ideogrammi dell'età della pietra", tanto scopertamente finti da rappresentare anche cartelli stradali, ombrelli, sigari, valigie, lucchetti, ferri da stiro e biberon. La fortuna del volumetto indusse qualche anno dopo Mark Twain a dare un seguito alla vicenda con il Diario di Eva, nel quale il tono "assurdo" e "straniante" è stemperato da sentimenti intensi ma delicati quali solo una donna innamorata e una madre affettuosa riesce a esprimere.