"È il 16 giugno del 1904, Stephen Dedalus e Leopold Bloom vivono entrambi a Dublino. Diversi dalla gente che li circonda, si distinguono perché sono, ciascuno secondo le proprie capacità, due avventurieri dell'intelletto - Dedalus, il poeta e filosofo, capace di belle immagini e astruse speculazioni e Bloom, procacciatore di pubblicità, dai mezzi più rudimentali. Alla sera, Bloom e Dedalus finiscono nella stessa lite tra ubriachi e Dedalus viene messo ko da un soldato inglese. Si chiarisce così il loro rapporto. Bloom pensa malinconicamente che Stephen rappresenti quello che suo figlio avrebbe dovuto essere e Stephen, che disprezza il proprio genitore - un amabile perdigiorno -, trova una sorta di padre spirituale in questo simpatico ebreo, che, per quanto mediocre, possiede almeno la dignità dell'intelligenza. Non sono forse, in virtù del fatto che pensano e immaginano, due fuorilegge nel loro mondo? Raccontata nel modo più diretto possibile, questa è la storia dell'Ulisse." (Edmund Wilson, New Republic, 5 luglio 1922)