Pubblicato nel 1880, "Washington Square" appartiene alla prima stagione della narrativa jamesiana. È la storia di un matrimonio: lungamente sognato dalla protagonista, Catherine, ricca ereditiera ma donna ingenua e insicura; ardentemente desiderato dal suo pretendente, il cinico e arrivista Morris Townsend; fermamente osteggiato dal padre di lei, l'illustre e vedovo dottor Sloper, deciso a proteggere l'innocenza della figlia anche a costo di condannarla alla solitudine. L'altra figura fondamentale del romanzo è il denaro. La scoperta che è solo il miraggio della ricchezza a muovere il suo corteggiatore incrina il candido sogno coniugale di Catherine, che si trova di fronte a una scelta lacerante: quella tra il desiderio di felicità e la sottomissione al tirannico affetto paterno. Ma nell'universo puritano di James il dilemma ha un solo possibile sbocco e alla protagonista non resta che rassegnarsi a un precoce sfiorimento. Perché, come scrive James nel finale a proposito di Catherine, «i grandi avvenimenti della sua vita erano che Morris Townsend si era baloccato col suo amore, e che suo padre ne aveva inaridito la fonte».