1. Un maggiordomo spodestato. 2. Uno scrittore che coltiva la biforcazione di se stesso. 3. Il camerino di un teatro condiviso magicamente da un albergo e da un castello. I tre racconti sono trainati da personaggi-osservatori che studiano i diagrammi di certe realtà e di certe mistificazioni. La struttura delle frasi e la dinamica dei paragrafi sono la mappa di un territorio promiscuo. La prosa di Henry James ora ruota sul posto ora compie oscillazioni, pratica ingegnosi autosabotaggi, si incunea nelle fenditure che crea man mano e poco dopo non sai se sta per disincunearsi o no. Sembra applicare alla letteratura la tecnica del fuori fuoco. Il mosso nell'immagine fissa è forse la sua cifra, una specie di convessità nello spazio e nel tempo.