In 'Knulp' (1915) la descrizione della provincia sveva e del mondo artigianale diventa lo sfondo sul quale ai clichés della vita borghese si contrappone la figura del «viandante», capace di ridestare nei borghesi la «nostalgia delle lontananze» (Claudio Magris). Questi stessi temi verranno approfonditi in 'Klein e Wagner' e 'L'ultima estate di Klingsor', scritti dopo l'incontro di Hesse con la psicoanalisi. In questi romanzi brevi, entrambi del 1920, l'ininterrotto processo di autoanalisi porterà i personaggi - il pittore Klingsor, l'ex funzionario Federico Klein - all'accettazione del proprio posto nell'armonia dell'universo, luogo unico dove tutto ciò che esiste è bene.