Chi è l'artista? Come vede la realtà circostante? Qual è la sua funzione nella società? Sono queste le domande che Henry James si pone ne "La cosa reale". Il protagonista del racconto è un pittore al quale è stato affidato l'incarico di illustrare scene di vita aristocratica per il romanzo di un celebre scrittore. Quale fortuna, dunque, quando i Monarchs, una coppia di nobili decaduti, bussano alla sua porta proponendosi come modelli. Sono raffinati e signorili, sono la "cosa reale": eppure si rivelano inadeguati. Il pittore preferirà ricorrere a modelli presi dalla strada, abbigliandoli come signori dell'alta società. Chiunque può posare nei panni di un aristocratico, ma l'unico in grado di cogliere ed esprimere con sapienti pennellate la "cosa reale" - quel velo invisibile e impalpabile che avvolge ciò che cade sotto i nostri sensi sarà sempre l'artista, il quale non ha bisogno, nell'atto della creazione, di modelli aderenti al soggetto da rappresentare. Grazie al suo talento e alla sua particolare sensibilità, egli vede ciò che gli altri non vedono e spetta a lui il compito di portare alla luce l'essenza che si cela sotto la superficie, mostrando agli uomini la "cosa reale".