La discesa di un giovane ed egocentrico scrittore nel tunnel della pazzia Un capolavoro della narrativa del Novecento Un giovane scrittore, nei cui tratti e nelle cui esperienze si riconosce facilmente l'autore, passa un periodo di solitari deliri e tortuose riflessioni nella città di Christiania (l'odierna Oslo). Vari personaggi lo sfiorano e scompaiono, ma unica vera e costante compagna, inesorabile antagonista, è la fame. Visionario della fame, il giovane scrittore scopre il carattere fantomatico e oppressivo della vita urbana, si inoltra negli infiniti sottosuoli della mente, lascia infine che esploda la sua rabbia fisiologica contro una società che sembra affinare sempre più, col tempo, le sue torture. E la sua narrazione brucia il naturalismo esasperandolo.