Quando uscì, nel 1928, "Il pozzo della solitudine" suscitò scandalo e scalpore, l'autrice fu accusata di oscenità e il libro messo al bando nel Regno Unito. Stephen, infatti, è l'erede ideale di genitori aristocratici: tira di scherma, va a cavallo, si applica negli studi. Diventerà persino eroe di guerra, pubblicherà un bestseller e troverà l'amore. Ma Stephen è una donna. Una donna che ama un'altra donna. E mentre le sue ambizioni la spingono verso il successo, la società la emargina, la confina, la rifiuta e la condanna. E Stephen è costretta ad agire drasticamente e disperatamente, nel costante e vano tentativo di trovare la felicità. Fino all'invocazione finale a Dio affinché permetta anche a lei il «diritto all'esistenza».