«Guglielminetti beffa la beffa ai danni del genere femminile e si diverta a fare dell'atto affabulatorio uno smascheramento superbo dei vizi e delle incoerenze della borghesia con il tono caustico e la distanza tra sé e la materia di cui narra. La lingua carismatica dell'autrice non è parsimoniosa di dettagli, gli ambienti diventano scenografici, ma il fraseggio è ampio, agile, ispirato» Dalla Prefazione di Irene Gianeselli.