Composta tra il 1777 e il 1785 ma ripudiata da Goethe e venuta alla luce solo nel 1910 grazie a una copia furtivamente realizzata dall'amica Barbara Schulthess, la "Vocazione teatrale" costituisce la prima stesura de "Gli anni di apprendistato di Wilhelm Meister", prototipo del romanzo di formazione. Il giovane Guglielmo, sedotto dal teatro fin dall'infanzia, si interroga ansioso su quale sia la sua missione nel mondo, diviso tra il miraggio di una tranquilla attività mercantile, ricca di borghesi soddisfazioni ma arida e noiosa, e il fascino della carriera d'attore, errabonda e incerta ma consona al suo temperamento di artista. In una sorta di avventuroso diario sentimentale costellato di intrighi amorosi, incontri con compagnie di guitti e assalti di briganti, Goethe indaga il dissidio interiore del protagonista tra desiderio e rinuncia, ambizioni e fallimenti. E consacrando il trionfo dell'arte sulla vita, racconta la storia di ogni autentica vocazione: urgente e imperiosa, sofferta e messa in dubbio, infine riconosciuta come piena espressione di sé, a un tempo condanna inevitabile e appagante destino. Introduzione di Nello Saito.