Scienziato del sorriso, Jean Giraudoux ci regala, con «Lotta con l'angelo» (1934) un romanzo bellico e amoroso che affronta di petto (ma con gentilezza) il Novecento, parlando di guerra tra popoli e morte del singolo, innocenza del Sud del mondo e declino della decrepita Europa. In mezzo a una folla di personaggi tragici ma ironici, come il Presidente Brossard, o francamente comici, come la nutrice Amparo, la vicenda dei due protagonisti, Jacques e Maléna, offre una nitida analisi dei minimi moti del cuore, con il bisturi di Giraudoux sempre pronto a nuove esplorazioni. Il suo sguardo, minuzioso e innamorato, tutto considera, nulla perde, tutto salva: scopre occasioni di bellezza in ogni oggetto, animale o persona; ogni vita merita un rigo almeno. Ne nasce un'enciclopedia della speranza, dove non si cancella, sotto le lenti dell'attenzione, lo sguardo del bambino, capace di rendere favola anche la morte, la guerra, il male.