"Con le Segrete Gide mette in scena una sua commedia umana. La molla dell'intreccio deriva dalle polemiche anticlericali dell'epoca. Ma la trama, pur complicata e divertente, conta solo come pretesto a dipingere e prendere in giro l'imbecillità umana" (Oreste Del Buono). Satira corrosiva di ideali bigotti, pregiudizi e chiusure mentali ambientata alla fine dell'Ottocento e pubblicata agli albori della Prima guerra mondiale, "Le Segrete del Vaticano" - una delle più divertenti e più discusse tra le opere di André Gide, qui riproposta nell'illustre traduzione di Oreste Del Buono - ruota attorno a una truffa organizzata per ottenere denaro da un gruppo di ferventi cattolici francesi portati a credere che papa Leone XIII sia stato rapito e sostituito con un sosia. Tra i personaggi unici che sfilano nelle sue pagine: un massone convertito da una guarigione miracolosa e restituito all'ateismo da una ricaduta; un romanziere che, candidato all'Accademia grazie all'aiuto della gerarchia ecclesiastica, si rende conto dell'inanità della sua opera; ladri e prostitute della malavita romana che non si fermano davanti al crimine. E su tutti lui: Lafcadio, figlio illegittimo di un aristocratico francese che afferma il suo diritto a violare la morale sociale, il protagonista forse più indimenticabile uscito dalla penna di Gide.