La saga dei Forsyte prende avvio dal racconto dell'amore possessivo di Soames Forsyte per la bella Irene Heron: capelli d'oro, elusiva, enigmatica. Tutto tranne che la moglie ideale per il rampollo rigido e ombroso di una ricchissima famiglia vittoriana, abituato al grigiore meticoloso del lavoro d'ufficio ma anche ad assicurarsi tutto ciò che desidera. Per lei Soames fa costruire una villa nei sobborghi di Londra: un rifugio, forse una prigione. Ma tra Irene e Philip Bosinney, l'architetto progettista, si accende qualcosa di insondabile e pericoloso. Le vicende del trio s'intrecciano con quelle di Jolyon, cugino di Soames, che respinge gli agi borghesi per una vita guidata da passioni oneste quanto insidiose, almeno secondo l'opinione del clan. Tra patriarchi inamovibili ma capaci di inattese tenerezze, vecchie zie, salotti bui, feste e faide, bambini, incendi, stanchi rituali domestici e consolazioni georgiche, si dipana una trama familiare che sullo sfondo fumoso della Londa upper class di inizio ventesimo secolo regala al lettore una costellazione di personaggi: una galleria vivida, precisa e spietata della società inglese fino al primo dopoguerra. Composta da sei romanzi e quattro cosiddetti Interludi, di cui questo volume riunisce i primi (Il possidente, In tribunale e Affittasi), La saga dei Forsyte viene qui presentata nella storica traduzione di Elio Vittorini.