Narratore e protagonista, in queste pagine John Dowell racconta a un silenzioso ascoltatore, con tono divagante e ipnotico virtuosismo, la storia «più triste che abbia mai sentito». Vittima degli inganni della moglie, l'apparentemente ingenuo Dowell svela le sofferte relazioni sentimentali e l'incrocio di amori che legano lui e la consorte, ricchi americani, a una coppia di nobili inglesi, gli Ashburnham, con i quali sono abituati a incontrarsi ogni anno in una elegante località termale tedesca. Il lettore è presto catturato dalle rivelazioni inattese che riguardano soprattutto il capitano Edward Ashburnham, prototipo del «buon soldato» e tuttavia pronto a tradire ogni codice morale in nome di un'inesausta passione per donne giovani e indifese. Impressionistico ritratto delle tensioni tra vecchio e nuovo mondo, Europa e America, cattolicesimo ed etica protestante, la conservazione di un ordine antico e una modernità esuberante, il romanzo-confessione di Ford, caposaldo del modernismo, assomiglia a una lunga ammaliante seduta di psicoanalisi che delinea il clima sofisticato e decadente degli anni che precedono lo scoppio della Prima guerra mondiale.