Pubblicata per l'ultima volta in Italia nel 1871, rivive oggi in queste pagine Gabriele Lambert, la novella di Alexandre Dumas dimenticata dai lettori italiani, in una fedele trascrizione riproposta senza alterare il linguaggio dell'epoca. Era un uomo di ventotto a trent'anni. Esso aveva uno di que' volti senza fisonomia di cui, ad una certa distanza, non si distingueva le forme. La barba, che s'era lasciata crescere dappertutto, ma che era rara e di colore sbiadato, non dava, a quel suo aspetto nessun carattere. I suoi occhi, d'un grigio smorto, erravano vagamente da un oggetto ad un altro, senza essere animati da nessuna espressione; i suoi membri eran gracili, e pareva che la natura non li avesse destinati agli esercizj della fatica; tutto il suo fisico si mostrava in opposizione agli attributi dell'energia. Quantunque fossi convinto di aver altre volte incontrato quell'uomo, lo che d'altronde mi venìa confermato dalla sua perseveranza a sfuggire il mio sguardo, m'era impossibile il ricordarmi del come e del dove. Avvicinatomi al guarda-ciurma chiesi il nome di quello che faceva sì poco onore al mio trattamento. Si chiamava Gabriele Lambert..."