Romanzo d'ambientazione contemporanea, commedia di costume ma con qualche pennellata di "giallo", in Catherine Blum vengono rappresentati i vari aspetti dell'umanità, quella degli abitanti di una città di provincia della Francia della prima metà del XIX secolo. Sullo sfondo della Piccardia rurale, si stagliano i personaggi che ne calcano l'affollato palcoscenico e che contribuiscono a delineare il paesaggio sociale di quest'angolo di mondo: la Maison-Neuve, dove è ambientata pressoché l'intera vicenda, sembra una quinta dove gli attori si avvicendano di continuo. Non è del resto un caso se, a qualche anno dalla sua pubblicazione, Dumas trasformò Catherine Blum in un'opera teatrale - Les Forestiers, rappresentata prima a Marsiglia e poi, con il titolo di Les Gardes Forestiers, anche a Parigi - perché, come vedremo, la maggior parte dei suoi personaggi ci si rivelano attraverso parole e azioni che ci aiutano a comprenderne le caratteristiche meglio della più accurata delle presentazioni. Conosciamo così l'onestà e la rigidità forse a volte un po' eccessiva di Père Guillaume, la bontà e l'ingenuità ma anche la testardaggine di Mère Watrin, l'impulsività di Bernard, la rozza scaltrezza di Mathieu, la perspicacia e la simpatica sfrontatezza di François. Questi, con la sua sagacia e la sua capacità deduttiva, non ha nulla da invidiare ai suoi colleghi investigatori d'oltremanica, che già da più di un decennio hanno mosso i primi passi nei classici della letteratura gialla inglese.