"I gioielli indiscreti" (scritto secondo la leggenda, per una scommessa tra l'autore e Madame de Vandeul) è il primo romanzo di Denis Diderot, il quale sfrutta qui, adattandolo a una di quelle finzioni esotico-satiriche tanto di moda a quel tempo, il filone del romanzo libertino. Notevole è il modo in cui, in piena libertà, Diderot valica deliberatamente in queste pagine i limiti di un linguaggio "galante" per sboccare nella cruda espressione di un'aneddotica fortemente provocatoria e piccante: si tratta (derivando l'invenzione dallo sterminato fondo dei "fabliaux" medievali) di «far parlare le donne con la parte più sincera che hanno», senza mezzi termini e senza ipocrisie... Lo scrittore traccia così, con franco divertimento, un impietoso, caustico ritratto della società francese sotto il regno di Luigi XV: un ritratto dove, come è stato notato, «il suo pansessualismo sembra anticipare di due secoli le teorie della moderna psicanalisi».