«Di tutti i miei libri» confessò Charles Dickens «amo soprattutto "David Copperfield". Nessuno potrà mai, leggendola, credere in questa narrazione più di quanto non vi abbia creduto io mentre la scrivevo.» E in effetti ben pochi scrittori hanno saputo catturare in modo più efficace le emozioni dell'infanzia e la sorpresa, la magia e il terrore del mondo quali li vedono gli occhi di un bambino. In realtà le avventurose esperienze di David Copperfield adombrano le vicende che hanno contrassegnato la vita dell'autore, che tuttavia riesce ad andare ben oltre il banale autobiografismo. In questo suo meraviglioso affresco, insieme realistico e visionario, in cui i malvagi vengono sbeffeggiati e i buoni sono chiamati a una paradossale rivincita, Dickens descrive infatti con rara incisività tutta una galleria di personaggi raccolti attorno alla figura del giovane protagonista, sino a formare una delle "commedie umane" più lette di ogni tempo. Il favore con il quale il romanzo fu accolto fin dal suo primo apparire, nel 1850, non è mai venuto meno.