Marianna Sirca, dopo la morte di un suo vecchio zio prete, ne diviene erede universale in virtù dell'assistenza prestatagli per anni. Si rifiuta però di gestire la sua fortuna consegnandola a un altro uomo, come la tradizione imporrebbe. Il patrimonio diviene la sua forza, la radice del suo diritto di scegliere, di seguire finalmente il proprio cuore dopo aver obbedito sempre. Il personaggio creato dalla Deledda, pur a distanza di oltre 100 anni (il romanzo fu pubblicato nel 1915), risulta ancora straordinariamente moderno: una donna che fonda la sua vita su un atto di ribellione che, nella cultura del suo tempo, si avvicina al sacrilegio. Un'eroina in cui tanto si riflette della vita e del pensiero di chi l'ha creata, a partire dall'indomito coraggio per finire alla visione anticipatrice della ripartizione di ruoli e doveri tra i sessi nella società contemporanea.