Nel cuore della Sardegna rurale e selvaggia, autentica terra di frontiera dove resistono tradizioni arcaiche e immutabili, una passione ardente incendia le vite di due giovani: Pietro Benu, servo pastore e Maria Noina, possidente. Pur nell'incomunicabilità dei loro mondi, bruciano di un sentimento tanto potente da sconfiggere le convenzioni sociali. Fra muretti a secco, tancas, campi coltivati, uomini cotti dal sole e piegati dalla fatica, il loro amore si consuma sospinto dal vento della trasgressione. Desiderio, senso di colpa, espiazione: sono i grandi travagli della vita a essere messi in scena, con il destino, cinico e baro, a muovere i fili. Un romanzo che somiglia fatalmente a una tragedia greca, in cui non sempre le leggi degli uomini sono in accordo con le leggi divine.