Con La giustizia del 1899 l'arte narrativa di Grazia Deledda entra nella maniera alta della produzione più matura dell'autrice, fatta di equilibrate costruzioni romanzesche, una scrittura che va affinandosi, calibrata, l'assunzione della società e della cultura sarda funzionalizzate al racconto, l'apertura verso temi universali qual è appunto quello della «giustizia». Attraverso personaggi ben definiti, complessi, e la drammatica vicenda che li coinvolge, Deledda insinua, fra altri, il grande motivo della fallibilità della "giustizia umana", non senza affrontare una delle problematiche a lei più care, quella del rapporto dell'uomo con la "giustizia divina".