Questa breve silloge di racconti ("Il Natale del consigliere", "Il dono di Natale", "Il vecchio Moisè") propone tre "storie natalizie" poco note - se non introvabili - della grande scrittrice sarda (premio Nobel 1926), pubblicate tra il 1909 e il 1930, vale a dire nel ventennio più fecondo della sua attività, quando Grazia Deledda, ormai pienamente padrona dei propri mezzi, studia e assimila in pieno la lezione degli autori russi (Turgenev, Gorkij e soprattutto Cechov, che sentiva particolarmente affine alla sua ispirazione), tornando con grande felicità inventiva alla narrazione pura nel rievocare in forme favolose episodi della sua adolescenza in cui riemerge "l'isola delle leggende" e delle "memorie segrete", nella dimensione mitica di una "realtà ritrovata".