Con il titolo Canne al vento, ambientato nella Sardegna del primo Novecento, l'autrice esprime attraverso la figura del servo Efix la fragilità della condizione dell'uomo in senso esteso; nello specifico il suo rimorso nell'aver causato la morte del padrone. A servizio delle tre sorelle Pintor, nobili ormai decadute, vivrà il ritorno del nipote Giacinto in seno alla famiglia non senza qualche sconvolgimento. Intense passioni, colpe e perdono, la storia ruota attorno al paesaggio sardo, una terra aspra, a volte crudele, spesso vittima di superstizioni e di una profonda cultura autoctona impossibile da sradicare proprio come il destino che predomina sugli uomini.