Nonostante i ripetuti attacchi che si sono susseguiti negli anni, "Cuore" di Edmondo De Amicis resiste al tempo e anzi appare sempre più come un'opera che ha avuto un ruolo imprescindibile per il formarsi della nostra identità nazionale. Pubblicato dall'editore Treves il 15 ottobre 1886, primo giorno di scuola, da subito è diventato un best-seller ed è stato oggetto di molte imitazioni, a partire dal libro "Testa" del fisiologo e poligrafo Paolo Mantegazza, ancora edito da Treves. L'uscita di questo volume, che si presentava come una specie di completamento di "Cuore", provocò un certo fastidio in De Amicis, tanto da indurlo a progettare il seguito - rimasto finora sconosciuto - del suo capolavoro. Eppure la chiave per aprire quella porta segreta era davanti agli occhi di tutti, bastava avere la pazienza di osservarla. Sostenuto dal massimo rigore filologico e documentario, ma scritto con il ritmo stringente di un'indagine poliziesca, questo libro curato da Alberto Brambilla raccoglie e riannoda i fili di una storia del tutto dimenticata, recuperando un testo che in qualche modo riscrive la storia editoriale di "Cuore".