Costantemente infedele alla moglie Giuliana, Tullio Hermil in un tardivo tentativo di riavvicinamento alla propria consorte scopre che questa porta in seno il frutto di un unico, irreparabile tradimento. Fra lui e la rinnovata passione verso Giuliana si frappone il piccolo intruso, e Tullio non esita a provocare la morte della creatura innocente. Influenzato da Tolstoj e Dostoevskij, intriso delle letture di neurologia e psichiatria, questo romanzo dannunziano conobbe alla sua uscita nel 1892 un grande successo in Francia e nel resto dell'Europa, prima ancora che in Italia. Seconda prova, dopo Il piacere e prima del Trionfo della morte, della cosiddetta «trilogia della rosa», L'innocente - che nel 1976 ha ispirato a Luchino Visconti una magistrale versione cinematografica - ci costringe ancora oggi a misurarci con una figura «al di là del bene e del male» e con la ricerca sperimentale verso una forma novecentesca del romanzo. Con saggio introduttivo di Giovanni Antonucci e Gianni Oliva.