"'L'Innocente' fotografa la crisi di una società, che, eticamente sguarnita, si avviava confusamente verso la belle epoque e il successivo disastro dell'inutile strage. E quel tanto di rimorso o di smarrimento che sopravvive in Tullio-Gabriele, e che sparirà nel futuro Vate e Comandante, ci rende 'L'Innocente' più avvincente e meno lontano." (dalla prefazuione di Pietro Gibellini)