Pubblicato nel 1892 e subito oggetto di numerose critiche, varie nell'intonazione ma generalmente concordi nell'accusa di immoralità, "L'Innocente" narra la storia di un reciproco adulterio e di un assassinio. Se da un punto di vista tematico i modelli sono ancora quelli dei narratori russi, in particolare Tolstòj e Dostoevskij, è soprattutto sul piano stilistico che traspare una più matura consapevolezza di D'Annunzio: la sua prosa, infatti, si arricchisce qui di una notevole capacità inventiva ed evocativa che restituisce alla parola la tensione musicale e poetica delle primissime esperienze.