La storia di Stephen Desmonde è il percorso di un giovane che abbandona la condizione ecclesiastica e lascia tutto per l'arte, combattuto tra le contraddizioni dello spirito e l'aspirazione al sublime. Nell'amore per la pittura che lo porterà ad affrontare miseria, fame e morte, è adombrato il destino stesso dell'artista spesso in lotta contro l'incomprensione dei contemporanei. Nel romanzo, che si svolge in parte nella Parigi dei Fauves e dei Cubisti, a personaggi di fantasia come Claire, Emmy, Jenny, le tre donne che si dividono il cuore e il tormento del protagonista, si mescolano figure reali della bohème artistica, come Modigliani, Rousseau. E la scena si sposta poi dai pittoreschi bistrot parigini alla tragica solitudine del paesaggio spagnolo e alle dolci colline d'Inghilterra. Il romanzo, ricco di caratteri umani e di ritmo narrativo, mostra la cifra stilistica di Cronin e raggiunge la pienezza di una testimonianza sul drammatico divorzio fra arte e società.