Le avventure del popolano Bertoldo - fermate sulla carta da Giulio Cesare Croce - consegnano a una fama duratura il ritratto dell'uomo povero ma libero che, armato solo delle intuizioni di un'intelligenza guidata dal buon senso, riesce a evitare le trappole e gli inganni di un potere arbitrario e pretestuoso, fino a salvarsi da un'ingiusta condanna a morte. Giulio Cesare Croce le raccontava accompagnandosi con la sua lira, nelle piazze e nelle corti italiane, offrendo svago e insegnamento ai presenti con la verve del suo linguaggio immediato e spontaneo e con una freschezza che ha saputo tramandare attraverso i secoli fino a noi. Sicuramente le sue battute e le trovate hanno finito per entrare nel nostro immaginario fino a diventare modi di dire e proverbi di uso comune. Questo gioiello della nostra letteratura è qui riproposto nell'edizione del 1606 - probabilmente l'editio princeps - corredata da saggi critici di Piero Camporesi e di Vittore Branca, importanti per contestualizzare la figura e l'opera di Giulio Cesare Croce nell'ambiente socio-culturale della sua epoca. Il volume contiene anche la riproduzione anastatica dell'edizione originale del 1606. Presentazione di Silvio Berlusconi. Introduzione di Piero Camporesi. Prefazione di Vittore Branca.