Romanzo distopico pubblicato nel 1938, fu oggetto di censura per la sua descrizione di un sistema totalitario più cupo e inquietante di quello descritto da Orwell in «1984». A seguito di una guerra civile tra "bande" e "partigiani" l'ingegner Dale assiste impotente all'instaurarsi di una dittatura brutale. Con la promessa di una società giusta e forte il regime controlla ogni aspetto della vita pubblica e privata, instillando paura e sensi di colpa. Anche l'amore è considerato pericoloso per lo slancio individualistico che allontana dal bene della società. È proprio l'amore per Barbara, figlia di una coppia di "nemici del popolo", che poterà Dale a essere marchiato come sospetto, poi a diventare oggetto di persecuzione psicologica e fisica fino alla sua condanna a morte. Ma il destino ha in serbo qualcosa di diverso per quest'uomo che si ostina a resistere.